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Protagonisti della biodiversità urbana: il liriodendro

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Ci ricorda l’Olanda, nasce negli Stati Uniti, ma possiamo trovarlo anche in Italia… Di cosa stiamo parlando?
Del liriodendro (Liriodendron tulipifera)!
Il suo nome deriva dal greco: : Liriodendron significa “albero dei gigli”, in riferimento ai grandi fiori biancastri, mentre tulipifera significa “albero dei tulipani”. È stato importato dagli Stati Uniti come pianta ornamentale e qui si è ben adattato al clima e al territorio, senza però diventare una specie invasiva.
Ha crescita rapida e predilige terreni profondi, ricchi e umidi; ama le aree soleggiate, ma un eccessivo calore estivo può risultare dannoso, specialmente per gli esemplari giovani.
Il fiore del liriodendro è molto particolare: è ermafrodita, possiede cioè sia gli stami maschili sia i pistilli femminili. Oggi dal suo nettare viene prodotto il miele, ma la sua storia passata ci racconta anche altro:
in Europa il legno del liriodendro era utilizzato per la costruzione di strumenti musicali e la produzione della carta, mentre secoli fa gli indiani d’America adoperavano il suo legno per costruire canoe e la sua corteccia per preparare infusi utili a curare la febbre.
E tu? Hai già visto sbocciare i fiori dell’albero dei tulipani? Faccelo sapere nel gruppo facebook di Comunità Verde!